Inizialmente ero scettico. Con angeli, goccioline di sangue e carezze nel titolo, questo libro sembrava uno dei tanti paranormal romance per cui onestamente non provo interesse. Poi sono cambiate un paio di cose: ho “conosciuto” Tarenzi con l’ottimo Godbreaker (recensito a suo tempo sull’Argonauta) e Angelize di Aislinn mi ha mostrato come gli angeli possano essere amorevoli come una mazzata si denti. Così mi sono deciso, l’ho letto ed eccomi qui a parlarne.
Quando il Diavolo ti Accarezza è la storia di due ragazzi, Arioch e Lena. Il primo in realtà è un demone votato al compimento di un efferato assassinio, mentre lei è una normale ragazza, studentessa (e lavoratrice) al secondo anno di veterinaria. I due si incontrano in Piazza Duca d’Aosta a Milano, poco dopo l’evocazione, non esattamente sotto i migliori auspici poiché un angelo, in tutto il suo splendore, è in procinto di restituire Arioch alla polvere.
Chi ha voluto l’evocazione del demone lo scopriremo poco alla volta, mentre i due protagonisti si invischiano sempre più in un intrigo che coinvolge le alte sfere… letteralmente! Da quel poco che mi ricordo del Paradiso aristotelico-dantesco, Tarenzi mantiene il complesso sistema in cui i teologi si sono divertiti a inserire gli angeli. Gli angeli stessi sono esseri primordiali e istintivi, ma con un forte senso di appartenenza alla propria schiera. Occasionalmente quelli di rango inferiore scendono sulla terra, per svolgere i loro compiti, e così è il caso di quello che aspetta Arioch al varco, la cui missione è proteggere colei che il demone è vincolato a uccidere, in forza del patto di sangue che l’ha richiamato in terra.
In tutto questo viene trascinata Lena che, nel tempo libero che le resta fra studio e lavoro, dovrà vedersela con il demone che minaccia la sua amica di infanzia. Tuttavia Arioch, per fortuna o sfortuna, a seconda del punto di vista, rinasce più debole del previsto e dovrà dare fondo a tutte le sue risorse per risolvere la questione. Prima della fine, inoltre, dovrà fare i conti con la sua nuova condizione.
Accompagnano i due protagonisti tutta 29una serie di personaggi secondari che colorano la storia: il diavolo Azazel, arguto e truffaldino come lo ricordavo da Il Maestro e Margherita (o dalle tante fiabe in cui il diavolo gioca brutti scherzi agli umani); il mago e alchimista Settala, che i milanesi ricordano per la Wunderkammer ilustrata all’ingresso del Museo di Storia Naturale; Kahled, un djinni di rango infimo che di lavoro prepara i kebab. Quest’ultimo, in particolare, è un esempio del modo in cui gli esseri sovrannaturali possono guadagnarsi il pane senza dare troppo nell’occhio. Come secondo lavoro, invece, Kahled mette le sue arti illusorie al servizio delle comunità mediorientali, sotto lo sguardo truce del suo sfruttatore/principale.
Quando il Diavolo ti Accarezza è un romanzo molto ricco nell’immaginario, che introduce il lettore a una Milano segreta che, nonostante sia una città caotica e grigia, offre parecchi spunti suggestivi, come nel caso del mercato magico che si tiene sotto la Loggia dei Mercanti, o del ripescaggio di Manfredo Settala. La resa dei personaggi ultraterreni è facilitata dalla loro parziale umanizzazione. Arioch è di carne e, come spesso avviene nelle fiabe (ma al contrario), mangiando il nostro cibo si avvicina gradualmente all’umanità; Azazel, sulla Terra da più tempo, vive di trucchi avendo perso buona parte delle sue prerogative demoniache. Allo stesso tempo, però, queste entità non possono affrancarsi dalla loro natura di esseri primordiali e istintivi; è il caso degli angeli, iscritti nelle loro rigide cerchie e a esse vincolati. Il libero arbitrio è degli uomini, infondo, e coloro che disubbidirono oggi sono demoni.
In soldoni, Quando il Diavolo ti Accarezza è un libro che avrei voluto leggere prima. Se non conoscete l’urban fantasy è un buon punto di partenza, meno variegato di Godbreaker, forse per questo più semplice, ma altrettanto avvincente.
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