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Letture di Natale? I consigli dell’Argonauta

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Dato che anche due anni fa l’avevo fatto, vediamo come può venire oggi, nel 2015. La lista dei consigli natalizi, intendo, non necessariamente da regalare ma da leggere. È per me anche un modo di recuperare due o tre letture di cui colpevolmente non ho parlato sul blog, nonostante avessero entrambe le potenzialità per apparirvi (=mi erano piaciute).

"Libriomancer", Jim HinesLa prima che mi viene in mente è Libriomancer di Jim Hines (ed. La Ponga), solido romanzo urban fantasy che avevo inizialmente snobbato, immaginandolo affine a Player One di Ernest Cline, a causa della simile premessa, libro che non mi piacque molto. Questo Libriomancer invece mi ha trascinato nella storia fin dalle prime pagine. Di cosa parla? Nel nostro mondo la magia esiste e viene veicolata attraverso i libri da maghi addestrati, facenti parte di una società segreta al cui vertice c’è un certo Gutenberg. Il protagonista, allontanato dal servizio attivo e relegato al ruolo di bibliotecario, si troverà naturalmente coinvolto in una situazione assai spiacevole. Belle trovate, tanto sano divertimento.

La seconda lettura è La città e la città di China Mieville (ed. Fanucci), libro "La città e la città", China Mievilleche ho scoperto quasi per caso e consumato in un cospicuo numero di viaggi in treno. Le due città del titolo coesistono in una fittizia regione dell’Europa orientale e sono separate da un muro che non è fatto di cemento, ma mentale. Gli abitanti di entrambe vengono educati fin da piccoli a non percepire le persone, gli edifici e tutto ciò che appartiene alla città gemella. Il protagonista è un detective, incaricato di investigare su un omicidio che sembra rompere le regole finora osservate dalle due comunità. L’idea è sufficientemente folle da perderci la testa, ma applicata con sapienza e verosimiglianza. Da leggere se vi piacciono i polizieschi.

"Gateway", Frederik PohlLa terza e ultima lettura è Gateway di Frederik Pohl (ed. Fanucci, ma ce ne sono state altre). Che dire, è un classico della fantascienza. La trama in breve? Sull’omonimo asteroide, nel sistema solare, gli umani hanno scoperto una base aliena abbandonata, da cui è possibile, con piccole astronavi, intraprendere lunghi viaggi iperstellari. Parte così un programma di esplorazione che ricorda molto Stargate SG1, serie che personalmente ho molto amato, senza la fastidiosa presenza dei militari. Gateway è sopravvissuto a tutte le aspettative e riacceso in me il piacere di leggere una space opera, per cui tanto di guadagnato. Mi ha particolarmente colpito l’approfondimento psicologico sul protagonista, che nella metà dei capitoli è in seduta psicanalitica (nel futuro). Ripeto, un classico della fantascienza, abbastanza maturo (anni ’70) da essere sopravvissuto bene al passare degli anni.

In ultimo condivido il booktrailer di Pashazade di J. C. Grimwood (ed. Zona42), realizzato da Romina Tamerici, che non ho ancora letto ma prima o poi uscirà dal mazzo delle “prossime letture”, perché il setting mi sembra fenomenale.

Ecco, qui chiuderei. Mi ritaglio solo uno spazietto per augurare a tutti quanti un sereno Natale e un felice anno nuovo. Il 2015 è per me stato felice, ma anche denso e faticoso. Spero di ritornare a scrivere con maggiore regolarità ed essere presente nella blogosfera, ma di questo magari ritornerò sull’Argonauta.

Buone feste a tutti!

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